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Microbioma e cavo orale

  • Dr. Giuseppe Fidecicchi
  • 8 dic 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

La situazione attuale e il Progetto Microbioma.

Negli ultimi 10 anni si stanno sviluppando molti studi che analizzano il microbioma del cavo orale in relazione a patologie come diabete, malattie cardiovascolari, Alzheimer, Artrite Reumatoide e altro.


Si è visto infatti che dall’analisi della componente batterica presente nella bocca si ottengono informazioni riguardanti l’andamento di molte altre patologie sistemiche.


A questo proposito una distinzione importante va fatta fra microbiota che è la popolazione batterica presente in un organo e microbioma che il patrimonio di geni presente nei microbioti di di tutto l’organismoOvviamente questi studi sono ancora in fase iniziale e coinvolgono numerosi centri universitari del mondo allo scopo di creare una mappatura dei batteri presenti in soggetti in condizioni normali ed in soggetti con patologie. Per ulteriori approfondimenti vedi il Progetto Microbioma Italiano

Ma alcuni risultati di questi studi stanno incominciando ad essere applicati anche sull’uomo.


Esperienze

Negli ultimi due anni mi sono interessato all’utilizzo di questi batteri di origine umana per il trattamento di patologie infiammatorie del cavo orale ottenendo degli ottimi risultati e riuscendo, quindi, a combattere infezioni anche resistenti agli antibiotici.Sto inoltre seguendo il caso di una paziente con una connettivite autoimmune aspecifica di grado elevato in seguito alla quale, anche in relazione alle terapie tradizionali utilizzate , si sono verificati danni disastrosi degli elementi dentari resistenti ad ogni trattamento conservativo e protesico. In accordo con la paziente siamo arrivati alla sostituzione di alcuni elementi dentari con degli impianti che sembrano non risentire in modo eccessivo della patologia in corso. Questa esperienza merita ulteriori approfondimenti nel tempo.


Oggi siamo in grado di effettuare una analisi del microbioma del paziente.

Questo permette l’individuazione delle varie componenti della popolazione batterica e fungine che costituiscono il suo microbioma dando una guida alle modifiche individualizzate da apportare allo stesso.

I risultati raccolti dai campioni inviati da tutto il mondo alle principali banche dati sull’argomento permetterà di ottenere un quadro sempre più significativo del ruolo svolto da questi batteri nel mantenimento della salute orale.


Possibili sviluppi

Tutto questo apre speranze importanti per il futuro permettendo di intravedere un nuovo campo della medicina anche odontoiatrica in grado di supportare la medicina tradizionale in questioni che vanno ben oltre la cura dei denti.


Per oggi possiamo però dire che una alimentazione sana ed equilibrata che veda il prevalere di cibi vegetali ricchi di fibre anche molto corte (ad esempio legumi, cavoli, more e lamponi), l’eliminazione parziale di cibi di origine animale con carni rosse ed insaccati, la riduzione dei carboidrati sono in grado di orientare in modo favorevole il microbiota intestinale.


Inoltre una corretta igiene orale con lo spazzolamento anche della lingua per rimuovere i batteri annidati fra le papille responsabili tra l’altro di alitosi e che vengono continuamente ingeriti per giungere fino all’intestino è di aiuto per il corretto funzionamento dell’organismo.

 
 
 

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